Mrs. Doubtfire (1993)

A differenza di altri film in cui si usa il travestitismo solo per far ridere, come ad esempio Tootsie, o per un blando accenno a omosessualità e differenze di genere, come Victor Victoria, questa pellicola, sotto il velo della commedia, nasconde una riflessione amara sulla crisi della famiglia. Perché vedere Robin Williams in gonna a pieghe e golfino di lana, nei panni di un’anziana tata, fa indubbiamente sorridere, ma sottolinea anche il dramma di un uomo costretto a questo espediente per poter vedere i suoi figli.

Daniel è un uomo immaturo, che adora i suoi figli ma invece di educarli e aiutarli a crescere, si diverte a restare bambino insieme a loro. Stanca delle buffonate esasperanti e infantili del marito, Miranda lo caccia di casa e chiede il divorzio, costringendolo a trasferirsi da suo fratello Frank. In tribunale, la donna ottiene l’affidamento esclusivo dei bambini in quanto Daniel ha perso il lavoro e non ha una residenza adeguata: di conseguenza il giudice gli consente di vedere i figli solo il sabato, per qualche ora.

Quando Daniel scopre che la moglie sta cercando una baby sitter che l’aiuti con i bambini e tenga dietro alla casa, si presenta nei panni di un’anziana signora inglese, Mrs. Doubtfire, ben educata e abbastanza severa, che sembra l’ideale per dare una regolata ai bambini, fin troppo viziati dalle stramberie del padre. Lo scenario si complica quando Miranda comincia a frequentare un ex compagno di scuola che ora è un attraente e ricco imprenditore, con l’evidente intenzione di corteggiarla.

Mrs. Doubtfire è una commedia estremamente equilibrata che alterna con intelligenza momenti molto divertenti ad altri più riflessivi e commoventi. Robin Williams si destreggia come una grottesca Mary Poppins, dotata di parrucca, imbottiture in lattice e abbigliamento fuori moda, mostrandosi quanto mai compassata ed efficiente in presenza di Miranda, e scatenandosi quando si trova da sola. I dialoghi e le situazioni sono molto creative e Williams si trova a suo agio nel snocciolare battute a ripetizione, quasi come se fossero improvvisate (e molte probabilmente lo furono), dando il suo meglio nei momenti in cui è letteralmente nei panni della tata.

Ma è grande anche quando deve trasmettere in uno sguardo struggente e silenzioso l’amore per i figli o la gelosia nei confronti della moglie. Ci sono momenti indimenticabili, con situazioni paradossali create ad hoc dalla sceneggiatura, come nella sequenza del ristorante che è un piccolo capolavoro di tempismo comico; ma c’è anche spazio per un po’ di slapstick, con torte in faccia e seni di gomma che prendono fuoco sui fornelli.

E come tutte le commedie davvero eccezionali, Mrs.Doubtfire trascende la classificazione di genere, affrontando temi e concetti straordinariamente toccanti, tra cui problemi familiari e difficoltà derivanti da un divorzio, complicazioni coniugali e sentimentali di una famiglia allargata, preoccupazioni di un genitore single e dolore per la separazione dai figli. Una specie di fusione tra Mary Poppins e Kramer contro Kramer, condito con un’abbondante quantità di umorismo e ironia.

La sceneggiatura è sensibilmente cosciente del ridicolo della trama, e si rivolge sia al pubblico più giovane che a quello più anziano, inserendo battute sottili intrufolate con intelligenza nelle conversazioni più banali. Quello che si cerca non è la credibilità, ma la possibilità di far riflettere mentre ci si diverte. Alla fine, sebbene il complesso sia tutt’altro che realistico, la magia cinematografica e il divertimento del film sono innegabili.

Robin Williams è un attore meravigliosamente dotato e ha l’occasione di mostrare tutte le sue abilità, sia nelle trovate comiche (molte delle quali improvvisate), sia nei momenti più toccanti: l’affetto nei suoi occhi è reale quando guarda i suoi figli attraverso il lattice della maschera, e si rende conto del fatto che può vederli solo in quel modo. Non c’è tempo per commuoversi tra una battuta e l’altra, ma il suo dramma ci arriva al cuore.

Sally Field è una brava madre, e come tutte le madri responsabili, deve essere un po’ severa. All’inizio non attira le simpatie dello spettatore, ma poi quando la vediamo alle prese con la sua nuova vita da divorziata e le difficoltà di un genitore single, recupera qualche punto. I migliori spunti di comicità vengono dalle scene in cui interagisce con la tata, ignorando che si tratta dell’ex marito, e bisogna ammettere che la Field è un’ottima spalla per Williams.

Il ruolo secondario di Pierce Brosnan nei panni del nuovo amore di Miranda è una bella aggiunta comica, anche se il suo personaggio avrebbe potuto essere approfondito un po’ di più. Brosnan ne fa un ritratto simpatico, non di un rivale che vuole rubare la moglie a qualcun altro, ma di un bravo ragazzo che potrebbe effettivamente essere un bene per Miranda e anche per i bambini. Forse, di tutti, è il personaggio meno stereotipato, perché sia Daniel che Miranda si evolvono nel modo più prevedibile.

Lui inizia come un marito disattento e un padre immaturo, e alla fine si trasforma in marito comprensivo e padre responsabile, anche se ci sarebbe da dire sul fatto che chieda ai figli di mentire per lui; lei parte come moglie insofferente di un marito del quale si vuole solo liberare, e finisce per comprendere che i figli hanno bisogno anche di lui. Quello che alla fine esce da questa intelligente fusione di situazioni buffe e momenti commoventi è un messaggio in fondo positivo: l’indiscutibile valore della famiglia e lo sconfinato amore dei genitori per i figli, che supera ogni ostacolo.

14 pensieri riguardo “Mrs. Doubtfire (1993)

  1. Grazie per questa recensione. Il film è delizioso e abbraccia temi che difficilmente erano stati trattati prima. Lo sviluppo e la caratterizzazione dei personaggi è il punto forte, così come il non trattare questi temi in maniera stereotipata. Anzi, spesso ci si sorprende per l’allontanarsi dai cliché ritratti fino a quel momento. Ottimo film, maturo e mai noioso.

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  2. complimenti per la tua recensione… semplicemente bella e vera…
    questo film… lo riguardo sempre volentieri…
    e… tutte le volte… mi rendo conto che non si è ancora fatto abbastanza…
    purtroppo… in tanti casi di separazione… sono sia i figli che i papà a rimetterci…
    naturalmente… ogni situazione è diversa… forse ci vorrebbe più dialogo e più Amore…

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