A casa dopo l’uragano (1960)

Dramma familiare dalle tinte forti, ma dai toni mai troppo enfatici, imponente nelle caratterizzazioni e torrido nelle tematiche. Un enorme vaso di Pandora pieno di vizi, segreti, passioni e rabbia, ma anche uno straordinario racconto di formazione. La storia è un classico melodramma tipico della vecchia Hollywood, rinnovato nello stile dallo splendido Technicolor di Vincente Minnelli.

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SOS Fantasmi (1988)

Canto di Natale di Dickens è sicuramente una delle più belle storie natalizie, e proprio per questo il cinema lo ha rielaborato negli anni, realizzandone tantissime versioni, alcune più fedeli all’originale, altre modernizzate o liberamente ispirate, altre ancora realizzate con pupazzi o a cartoni animati. Questo film non fa eccezione e nonostante sia considerato una versione “minore” del capolavoro di Dickens, rimane abbastanza fedele all’originale, anche se la storia è ambientata ai giorni nostri e il regista si è preso qualche libertà.

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Seduzione mortale (1953)

Un classico del genere, un affascinante noir dalle atmosfere torbide. Il titolo dice già tutto, curiosamente in italiano come in originale (Angel face): c’è una fanciulla, tanto innocente e indifesa all’apparenza, quanto letale nella sostanza, e c’è un giovane, sempliciotto e un po’ ingenuo, come spesso diventano gli uomini in presenza di certe donne, che ne subisce irrimediabilmente il fascino. L’intreccio, di per sé non originalissimo, si avvale di due grandi di Hollywood, qui ancora molto giovani: Robert Mitchum, che qualcuno, non a caso, ha definito l’anima del noir, e un’insolita Jean Simmons nel ruolo della dark lady. Oltre naturalmente alla regia di Otto Preminger che qui sfoggia tutte le sue abilità di messa in scena.

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