È uno dei più bei film di genere catastrofico, diventato un modello per tanti altri che lo hanno seguito, uno per tutti Trappola di cristallo, che ne riprende anche il titolo italiano. Le caratteristiche del genere ci sono tutte: un cast di grandi attori, alcuni dei quali al tramonto, un gruppo di persone intrappolate in uno spazio angusto che lottano per la sopravvivenza, alcuni eroi intrepidi pronti a sacrificarsi per il bene comune e la denuncia del cinismo di chi ha messo a rischio delle vite umane per profitto. A questo si aggiunge qualche storia romantica, per farci trepidare un po’ di più, e naturalmente scene spettacolari di grande impatto. Gli ingredienti sono quasi sempre questi, ma non sempre la ciambella riesce bene. In questo caso il risultato è ottimo: non solo un grande successo commerciale, ma un film di pregevole fattura, che ancora oggi si guarda con piacere.
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Quinto potere (1976)
Dopo Quel pomeriggio di un giorno da cani, Lumet torna a parlare dello straordinario potere che ha la televisione di manovrare il pubblico distorcendo la realtà, e trasformando anche l’orrore in spettacolo. Questa volta, però, la satira sul potere mediatico si fa ancora più pungente e amara, e mostra la progressiva disumanizzazione del mezzo televisivo, che per aumentare gli ascolti, travolge ogni valore, ed è disposto a mettere a tacere anche la morale più elementare che dovrebbe regolare il vivere civile. Si può considerare una commedia nera, ma nera come la pece, nera come il buio generato dal sonno della coscienza.
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