Benny & Joon (1993)

Ho adorato questo film semplice e gentile, ma straordinariamente vivo e umano. Ho trovato amabile la trama e deliziosi i personaggi, disegnati con rara sensibilitĂ  da attori, allora molto giovani, ma giĂ  decisamente bravi. La vicenda si dipana con una naturalezza incredibile, grazie a una sceneggiatura semplice e lineare, interpretata in modo poetico e originale, comunque emozionante. Una piccola storia dai grandi contenuti, con un messaggio importante.

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Assassinio sull’Orient Express (2017)

Remake del film di Lumet del 1974, ne riprende ovviamente la trama, ma con alcune sostanziali differenze, come per esempio il ruolo dei personaggi, l’inizio della storia e anche la sua conclusione. Sono passati 43 anni tra i due film e si sentono tutti, ma non sempre a discapito del primo. Il secondo è decisamente piĂą moderno nella messa in scena, dinamico e arricchito da effetti speciali. Branagh cerca anche di attualizzare in qualche modo la vicenda, inserendo temi come il razzismo e l’ambiguitĂ  morale della giustizia, e si permette pure di modificare il finale scritto dall’autrice e di reinventare il personaggio di Poirot.

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Secret window (2004)

Tra gli adattamenti dei romanzi di Stephen King, ci sono film entrati a buon titolo nella storia del cinema, come Shining o Le ali della libertà, per non parlare de Il miglio verde. Anche se Secret window non passerà alla storia come un classico, è un thriller psicologico ben realizzato che trascende la mediocrità. Inquietante, senza essere spaventoso, è pervaso da un’opprimente atmosfera di dubbio e di attesa che tiene incollati allo schermo, anche quando non succede nulla.

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La vera storia di Jack lo Squartatore (2001)

La leggenda di Jack lo Squartatore è uno dei piĂą grandi misteri della storia del crimine. Dai suoi famigerati massacri nel distretto londinese di Whitechapel nel 1888, nessun serial killer lo ha mai eguagliato, non importa quanto cruenti fossero i suoi delitti. Ciò che rende Jack così speciale (dopo tutto gli sono attribuiti ufficialmente “solo” 5 omicidi) non è solo il fatto che non è mai stato catturato, ma l’alone di leggenda che ha finito per circondare il suo nome, soprattutto per il fatto che ha smesso di uccidere all’improvviso come aveva iniziato. Si è detto che fosse protetto dai poteri forti, si è ipotizzato che fosse morto prima di essere catturato. Ma si è anche cercato di attribuirgli misteriosi omicidi avvenuti a distanza di anni, come se Jack lo Squartatore fosse una specie di demone fuggito dall’inferno, che può ripresentarsi in epoche diverse nel tempo.

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Edward mani di forbice (1990)

Sono passati più di 30 anni da quando uscì questa poetica favola di Tim Burton, che molti considerano il suo capolavoro, eppure il film ha ancora intatto tutto il suo fascino. Non è propriamente un film natalizio, ma il Natale ha comunque un ruolo importante nella storia, e difficilmente troverete una teoria più suggestiva e romantica sull’origine della neve…

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Chocolat (2000)

Un film che inizia con “C’era una volta”, non può che essere una favola, una vicenda suggestiva raccontata in chiave simbolica, dove nessun personaggio è casuale, ma ognuno ha la sua caratterizzazione e il suo perché. Alla regia c’è quel Lasse Hallström che si è dimostrato un maestro di rara sensibilità nel dirigere pellicole come Buon compleanno Mr. Grape e Le regole della casa del sidro. Anche questa volta parte da un romanzo e lo traduce in immagini, dando vita ai personaggi con un attento approfondimento psicologico e dimostrando la propria particolare capacità di rappresentare situazioni ed emozioni attraverso lo studio dei dettagli e la ricostruzione degli ambienti.

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Buon compleanno Mr. Grape (1993)

Film incantevole, ambientato in un paesino fittizio, Endora, la cui assonanza con Eldora (ridente cittadina dell’Iowa) è difficilmente casuale. La vita si trascina lenta e noiosa un po’ per tutti gli abitanti, ma in particolare per Gilbert Grape, che passa le sue giornate tra il drugstore, dove lavora come commesso, e la famiglia a dir poco singolare con cui convive.

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