A civil action (1998)

Basato su un fatto realmente accaduto, è uno dei legal thriller che preferisco, perché rimane fedele al fatto di cronaca da cui prende spunto, e non cerca di edulcorare le vicende né la figura del protagonista, come spesso accade in questi casi. A metà tra Erin Brockovich e L’uomo della pioggia, è un film per gli amanti dei tribunali, anche se non ci sono quei grandi duelli tra avvocati a cui i film tratti da Grisham ci hanno abituato. Qui l’obiettivo si concentra sul lavoro fatto dietro le quinte, fuori dalle aule di giustizia. Quello che lo distingue da altre pellicole del genere è che inizia gradualmente a prendere svolte inaspettate, al di fuori degli schemi abituali, con il risultato che diventa allo stesso tempo più eccitante e imprevedibile.

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Il tocco del male (1998)

Non è facile definire questo film, che affronta in modo decisamente nuovo, anche se non originalissimo, la tematica dell’origine del male. E’ un poliziesco che si trasforma in thriller sovrannaturale, con sfumature di mistero al limite dell’horror, ma sempre molto contenute.
Tutti prima o poi ci siamo chiesti, di fronte a delitti particolarmente efferati o apparentemente senza ragione, come poteva un essere umano arrivare a una tale ferocia. Il cinema di solito risponde a questa domanda con un serial killer che agisce per le più svariate ragioni, spesso in preda alla follia o a una qualche fissazione, magari di tipo religioso come accade in Se7en. Questa pellicola, invece, sostiene un’altra tesi e ci mostra come il male può avere origine demoniaca e impossessarsi di noi senza che ce ne rendiamo conto, utilizzandoci come semplici esecutori dei suoi scopi.

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