Capodanno a New York (2011)

Immagino che qualcuno possa storcere il naso di fronte ad un film che definire commerciale è un eufemismo. Lo è di sicuro, senza ombra di dubbio: è un tentativo maldestro da parte di un regista particolarmente portato per le commedie sentimentali, di fondere insieme un po’ di romanticismo, un pizzico di melodramma, e un’abbondante manciata di banalitĂ  natalizie, insaporendo il tutto con tanto zucchero.

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Pensieri pericolosi (1995)

Un film originale, nonostante presenti diversi stereotipi, tratto da una storia vera. Vedere un gruppo di studenti fastidiosi e aggressivi che si trasforma in una classe di ragazzi docili, motivati ​​e disponibili verso l’insegnante, potrebbe sembrare poco realistico. E lo è ancora di meno se l’insegnante è un’ex marine, che ha lasciato l’esercito per dedicarsi all’insegnamento. Tutto questo fa pensare a una bella sceneggiatura scritta appositamente per Hollywood. Eppure è basato su una storia vera, raccontata in prima persona da chi l’ha vissuta, LouAnne Johnson, che ha prestato effettivamente servizio nel corpo dei Marines ed è poi diventata insegnante, oltre che scrittrice.

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Assassinio sull’Orient Express (2017)

Remake del film di Lumet del 1974, ne riprende ovviamente la trama, ma con alcune sostanziali differenze, come per esempio il ruolo dei personaggi, l’inizio della storia e anche la sua conclusione. Sono passati 43 anni tra i due film e si sentono tutti, ma non sempre a discapito del primo. Il secondo è decisamente piĂą moderno nella messa in scena, dinamico e arricchito da effetti speciali. Branagh cerca anche di attualizzare in qualche modo la vicenda, inserendo temi come il razzismo e l’ambiguitĂ  morale della giustizia, e si permette pure di modificare il finale scritto dall’autrice e di reinventare il personaggio di Poirot.

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Ladyhawke (1985)

Sebbene il film soffra di una colonna sonora techno, che, pur bellissima, suona oggi molto datata e poco appropriata a un fantasy di ambientazione medievale, sotto i miagolii del sintetizzatore si nasconde un’avvincente fiaba romantica, la storia di un amore condannato ad essere impossibile, che diventa un legame indistruttibile. “Sempre insieme, eternamente divisi”, così vengono presentati i due sfortunati protagonisti di questa storia d’amore.

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Sogno di una notte di mezza estate (1999)

Una delle commedie piĂą complesse, fantasiose e divertenti di Shakespeare, rivisitata da Michael Hoffman e ambientata in Toscana alla fine dell’Ottocento. Il regista, che aveva giĂ  mostrato il suo talento per la commedia con l’ironico Bolle di sapone e il romantico Un giorno, per caso, mette in scena un adattamento molto ben riuscito e fedele al testo originale, pur ambientandolo in Toscana, in una localitĂ  fittizia di nome Atena, e in un’epoca del tutto sconosciuta al bardo. Eppure la trasposizione in una soleggiata Toscana del XIX secolo, con tanto di biciclette e arie d’opera, non fa che aumentare il fascino di questa splendida commedia.

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Mi chiamo Sam (2001)

Un raro esempio di perfetta fusione tra commedia e dramma, che commuove con delicatezza, senza mai essere lacrimevole, ma riesce anche a far sorridere e, in certi punti, persino ad essere davvero divertente. Una sceneggiatura precisa come un orologio, con dialoghi non solo credibili, ma assolutamente veri, autentici e di una sensibilitĂ  disarmante.

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