La prima impressione che ho avuto da questo film è che fosse concepito come la rivisitazione, o meglio la traduzione moderna, di uno di quei bellissimi film degli anni ’50, quei melodrammi in technicolor che presentavano una società apparentemente perfetta, dove il perbenismo e l’inerzia dettavano legge. Sembra quasi che Todd Haynes abbia voluto citare quei film, indagando con curiosità moderna e sincera su quello che si nascondeva dietro il finto conformismo esteriore di quella società .
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