E’ difficile parlare di un’opera d’arte come Orizzonti di gloria. Difficile perché si è già detto tutto, difficile perché è qualcosa di prezioso, che va maneggiato con cura, difficile perché si rischia di dire qualcosa di superfluo. Allora proverò un approccio diverso, tenterò un’analisi dei dettagli. Per comprendere meglio la portata di novità di questa pellicola, va detto che negli anni ’50 i film di guerra avevano quasi tutti un taglio patriottico, erano per lo più ambientati nella seconda guerra mondiale e i protagonisti erano spesso combattenti eroici e onorevoli, che non avevano dubbi sull’utilità della guerra e non vedevano l’ora di combattere per la salvezza della patria. Ma Kubrick fa qualcosa di completamente diverso, ci mette di fronte al lato più assurdo della guerra, firmando un film controverso che solo nel tempo è diventato un classico.
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