Ancora potente e dolorosamente poetico, a distanza di 60 anni esatti, rappresenta la miglior interpretazione di Natalie Wood, e l’attrice stessa ha attribuito questo straordinario risultato al lavoro fatto con Elia Kazan, che prima l’ha liberata dall’impiallacciatura hollywoodiana, e poi ha fatto emergere in superficie la sua sensibilità più nascosta. Questo le ha permesso di raggiungere un livello espressivo notevolissimo, di cui la Wood fu orgogliosa, anche se sfortunatamente, non le fu più richiesto di replicare.
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