Un film delizioso, che racconta l’amore in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno romantici, e che ha la fortuna di avvalersi di un nutrito gruppo di straordinarie attrici. È una commedia sentimentale, ma assolutamente mai sdolcinata, una riflessione anche troppo realistica sull’amore e sulle relazioni di coppia. Il titolo originale, How to make an American Quilt, ovvero “Come si fa una trapunta all’americana”, spiega e giustifica la struttura narrativa del film.
Continua a leggere “Gli anni dei ricordi (1996)”Tag: Dermot Mulroney
Il matrimonio del mio migliore amico (1997)
Esiste l’amicizia tra uomo e donna? Ed è possibile essere soltanto amici, senza turbamenti di tipo sentimentale o gelosie? Questo film non si propone di rispondere, almeno non di dare una risposta seria, ma trae spunto da una situazione paradossale per creare una commedia romantica e divertente, dal finale tutt’altro che scontato.
Continua a leggere “Il matrimonio del mio migliore amico (1997)”I segreti di Osage County (2013)
Una madre orribile, egoista, opportunista, bugiarda, eppure con una sua fragilità, una malattia che non lascia scampo, una riunione di famiglia in occasione della scomparsa del marito. Un melodramma moderno dai contorni classici della tragedia greca, di stampo più teatrale che cinematografico, ottimamente servito da un cast di prima qualità e da una regia discreta, ma mai noiosa.
Continua a leggere “I segreti di Osage County (2013)”Che mi dici di Willy? (1989)
Siamo di fronte alla prima cruda rappresentazione sul grande schermo della piaga chiamata AIDS. Quattro anni prima la televisione ne aveva parlato in maniera un po’ più edulcorata nel tv movie Una gelata precoce, ma la pellicola in questione ha il merito di aver affrontato la malattia come un problema sociale di vaste dimensioni, e non come la tragedia personale di un solo protagonista. Poi arriverà quel capolavoro che è Philadelphia, e avrà un’altra risonanza, grazie anche al richiamo di regista e attori più conosciuti, ma questo è il primo film in cui l’AIDS è davvero protagonista. Tra l’altro il titolo italiano può trarre in inganno, perché fa pensare che si tratti solo della storia di Willy, mentre il titolo originale, Longtime companion, è molto più efficace e significativo: quella era infatti l’espressione usata nei necrologi per indicare i compagni delle vittime dell’AIDS.
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