Un titolo accattivante e una storia insolita per un film che nasce, vive e muore con Clint Eastwood. Senza la sua forte personalità , la sua capacità di dare un’impronta carismatica alle storie che racconta, il film non esisterebbe. Quattro anni dopo Million dollar baby, Eastwood ritorna a dirigere e interpretare un film chiaramente didascalico, anche se mantiene un approccio abbastanza sobrio, senza dilungarsi in lunghi monologhi con l’unico scopo di fare la morale al pubblico. Volendo riassumere in maniera semplicistica, si potrebbe dire che è un film contro il razzismo, ma sarebbe come dire che Million Dollar Baby era un film a favore dell’eutanasia. E anche se qui l’approfondimento psicologico dei personaggi e la costruzione narrativa sono molto meno profondi, Gran Torino rimane un film interessante, che dimostra come anche le proposte più convenzionali possono dare buoni risultati.
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