Una storia un po’ inverosimile, ma anche un emozionante intrigo politico e, a suo modo, quasi una commedia nera, a cui l’aggiunta di elementi psicologici conferisce un ulteriore livello di profonditĂ . Il regista John Frankenheimer segue quasi letteralmente il romanzo di Richard Condon, ma lascia anche molto all’immaginazione, creando un’atmosfera volutamente ambigua. Insieme a L’uomo di Alcatraz e 7 giorni a maggio, questa è una delle sue opere migliori. Sullo sfondo della Guerra Fredda e della paranoia emergente dovuta al presunto pericolo del comunismo, il regista confeziona un magnifico thriller fantapolitico con elementi di spionaggio.
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