Full Metal Jacket (1987)

Kubrick non è nuovo alla condanna della guerra. Lo ha fatto in modo drammatico con Orizzonti di gloria, chiara denuncia dell’assurdità e degli abusi della guerra, e più avanti lo ha fatto con Il Dottor Stranamore, prendendo la strada dell’ironia grottesca in una commedia nera che diventa un incubo allucinante. Con Full metal jacket il regista fonde in parte i due registri, drammatico e ironico, riuscendo così a spiazzare ancor di più lo spettatore, e fa un ulteriore passo avanti nella sua posizione antimilitarista. Qui non c’è semplicemente la condanna della guerra nella sua assurdità, ma anche la denuncia delle conseguenze psichiche che essa ha sui soldati. Se in Orizzonti di gloria la prospettiva peggiore per i soldati era la perdita della vita, qui diventa qualcosa di ancora peggiore della morte fisica, e cioè la follia, la perdita di umanità, e la trasformazione dell’essere umano in macchina di morte.

Continua a leggere “Full Metal Jacket (1987)”

2001: Odissea nello spazio (1968)

Il titolo contiene giĂ  in sĂ© associazioni di grandezza epica. Molti conoscono il film, cioè la sua fama, ma pochi l’hanno visto davvero. E a volte chi ha provato a vederlo l’ha trovato noioso o incomprensibile. Un amico mi ha raccontato di averlo visto tre volte e di essersi addormentato tutte e tre le volte, e mi ha chiesto come può essere considerato un capolavoro. Con tutto il rispetto per Kubrick, penso che sia una reazione in parte comprensibile. PerchĂ© è un film diverso da qualunque altro, particolarmente non convenzionale, sia nella forma che nel contenuto. Un film dove ci sono pochissimi dialoghi, e le prime parole, tutt’altro che significative o illuminanti, sono pronunciate dopo circa una mezz’ora dall’inizio. C’è una ragione ovviamente per questa impostazione: Kubrick voleva lasciare che le immagini e i suoni attirassero l’attenzione dello spettatore e raccontassero la storia.

Continua a leggere “2001: Odissea nello spazio (1968)”

Orizzonti di gloria (1957)

E’ difficile parlare di un’opera d’arte come Orizzonti di gloria. Difficile perchĂ© si è giĂ  detto tutto, difficile perchĂ© è qualcosa di prezioso, che va maneggiato con cura, difficile perchĂ© si rischia di dire qualcosa di superfluo. Allora proverò un approccio diverso, tenterò un’analisi dei dettagli. Per comprendere meglio la portata di novitĂ  di questa pellicola, va detto che negli anni ’50 i film di guerra avevano quasi tutti un taglio patriottico, erano per lo piĂą ambientati nella seconda guerra mondiale e i protagonisti erano spesso combattenti eroici e onorevoli, che non avevano dubbi sull’utilitĂ  della guerra e non vedevano l’ora di combattere per la salvezza della patria. Ma Kubrick fa qualcosa di completamente diverso, ci mette di fronte al lato piĂą assurdo della guerra, firmando un film controverso che solo nel tempo è diventato un classico.

Continua a leggere “Orizzonti di gloria (1957)”