Lontano dal paradiso (2002)

La prima impressione che ho avuto da questo film è che fosse concepito come la rivisitazione, o meglio la traduzione moderna, di uno di quei bellissimi film degli anni ’50, quei melodrammi in technicolor che presentavano una società apparentemente perfetta, dove il perbenismo e l’inerzia dettavano legge. Sembra quasi che Todd Haynes abbia voluto citare quei film, indagando con curiosità moderna e sincera su quello che si nascondeva dietro il finto conformismo esteriore di quella società.

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Carol (2015)

Non si può dire che Todd Haynes sforni un film all’anno, ma certamente non si può negare che, ogni volta, con i suoi film, realizzi opere intense e particolari, che fanno riflettere e coinvolgono lo spettatore. Carol è tratto dal secondo romanzo di Patricia Highsmith, più conosciuta in realtà per la narrativa noir, che racconta la storia d’amore tra due donne nell’America puritana degli anni ’50. Il film di Haynes è costruito come un flashback, che parte dalla sequenza iniziale per raccontare a ritroso tutto quello che è successo in precedenza e che ha portato a quel punto. Sul finale poi, ritornerà alla scena iniziale, chiudendo il cerchio, in un loop narrativo che, come un trenino elettrico, torna irrimediabilmente al punto di partenza.

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