Un film che ha saputo innovare il genere thriller, coniugando suspense e sfumature psicologiche, contaminandolo con pennellate di horror puro e venature sentimentali, arricchendo i colpi di scena di vera genialità . Nella storia del cinema, ogni tanto capita un film che riesce a cambiare le dinamiche più scontate e i cliché di un certo genere, aprendo sbocchi creativi per un futuro che da lì in poi non sarà più lo stesso. Il sesto senso è proprio questo. Un thriller soprannaturale e un dramma psicologico, immerso in una cornice horror, che piace anche a chi non ama particolarmente il genere. Tre nature diverse che si intrecciano, creando un unicum che rasenta la perfezione.
Continua a leggere “Il sesto senso (1999)”Autore: Raffa
Hereafter (2010)
C’è vita dopo la morte? Con questo film Eastwood affronta la questione a modo suo, senza dare risposte, ma tenendo aperte tutte le opzioni. Lo fa intersecando in modo forse un po’ forzato tre storie di persone che hanno avuto a che fare con la morte, e ne portano i segni.
Continua a leggere “Hereafter (2010)”Acque del sud (1944)
L’idea del film è nata da una folle scommessa tra il regista Howard Hawks e lo scrittore Ernest Hemingway. Hawks aveva affermato di poter trasformare anche il peggior libro di Hemingway in un buon film. Detto fatto. Liberamente ispirato ad Avere e non avere, a suo giudizio uno dei peggiori lavori di Hemingway, Hawks dirige una storia sulla falsariga di Casablanca, sfruttando la fama giĂ ottenuta da Bogart, e mettendo al suo fianco una sua nuova creazione, una conturbante giovanissima modella, scoperta dalla moglie sulla copertina di Harper’s Bazaar. Nasce con questo film il mito di Lauren Bacall e l’amore tra lei e Humphrey Bogart, che all’epoca aveva 45 anni contro i suoi 19. Eppure fu amore a prima vista e i due rimasero insieme fino alla morte di lui. Al di lĂ dell’aneddotica, la chimica fra i due attori è uno dei punti di forza del film, e vivacizza una storia altrimenti abbastanza banale.
Continua a leggere “Acque del sud (1944)”Persepolis (2007)
Questo mese il nostro amico Buio ha scelto un film di animazione molto speciale, avvincente e autobiografico, tratto dai disegni di Marjane Satrapi, nota fumettista, illustratrice e regista iraniana, cresciuta a Teheran in una moderna famiglia di orientamento occidentale. Il film, che è stato sceneggiato dalla stessa Marjane insieme a Vincent Paronnaud, è in pratica la trasposizione cinematografica delle sue pubblicazioni e racconta la sua vita. Approfitto per segnalare che da questo mese le recensioni che ospiterò su questo blog, saranno raccolte tutte in un indice alfabetico (L’angolo dell’animazione) presente nel Menù del blog, in modo che siano immediatamente reperibili. Se ne avete persa qualcuna, la potete trovare lì. Buona lettura!
Continua a leggere “Persepolis (2007)”L’ultima corvè (1973)
Una delle migliori interpretazioni di Jack Nicholson, eppure uno dei suoi film meno conosciuti. Forse perché privo di ogni fronzolo hollywoodiano: è un film che mostra persone reali, che si muovono in un mondo crudo e cupo. E soprattutto è un film che vuole demistificare l’immagine militare, spogliarla del suo lustro, e tenta di vanificare la propaganda ufficiale, che per anni aveva esaltato il merito di eroi impavidi e traboccanti di valori, attraverso un approccio più realistico alla vita quotidiana di questi soldati, costretti a svolgere mansioni degradanti, e fondamentalmente ingiuste.
Continua a leggere “L’ultima corvè (1973)”Non siamo angeli (1955)
Un film che in una parola mi sento di definire delizioso. Un’idea semplice, tratta da una commedia di Broadway che era stata un grande successo, e che sullo schermo prende vita grazie al trio insolito di protagonisti e a una sceneggiatura che non sbaglia un colpo. Un umorismo sottile e intelligente, ma molto divertente, anche se all’uscita nei cinema non ricevette critiche entusiastiche, e la scelta degli attori non convinse affatto.
Continua a leggere “Non siamo angeli (1955)”The Place (2017)
Di nuovo Paolo Genovese, che fa un ulteriore salto di qualità rispetto a Perfetti sconosciuti, passando dalla commedia al dramma e indagando questa volta nelle profondità più recondite dell’animo umano. Il film, assolutamente nuovo e originale nel panorama italiano, prende spunto da una serie televisiva americana The Booth at the End, in cui uno sconosciuto fa in modo di avverare i desideri di chiunque sia disposto a fare qualcosa in cambio. In sostanza il tema della serie, come del film, è “Fino a che punto sareste disposti ad arrivare per ottenere quello che volete?”.
Continua a leggere “The Place (2017)”Heart of the Sea (2015)
Ron Howard rivisita il mito americano per eccellenza, Moby Dick, cercando di andare alla fonte dell’opera di Melville: si rifà infatti al saggio pubblicato nel 2000, in cui Nathaniel Philbrick raccontava il naufragio della baleniera Essex, evento che avrebbe ispirato il romanzo di Melville. Un film sfarzoso dal punto di vista scenografico, che sfrutta appieno tutta la spettacolarità della vicenda, avvalendosi della moderna tecnologia in 3D pur senza abusarne inutilmente, ma pone forse un po’ troppo l’accento sull’aspetto visivo, trascurando di approfondire i personaggi.
Continua a leggere “Heart of the Sea (2015)”I gigli del campo (1963)
Un film semplice, che probabilmente non sarebbe passato alla storia se non avesse consegnato a Sidney Poitier il suo primo Oscar, il secondo ricevuto da un attore afroamericano dopo quello assegnato a Hattie McDaniel per Via col vento. Più significativo, perché Hattie era stata scelta come miglior attrice non protagonista, mentre Sidney qui è il protagonista assoluto, e come tale viene premiato, vincendo anche il Golden Globe. Anzi, è l’unico nome di rilievo nel cast, e il film è quasi interamente costruito su di lui. Sicuramente non è stato il suo ruolo più impegnativo, ma di certo è uno dei più affascinanti.
Continua a leggere “I gigli del campo (1963)”Perfetti sconosciuti (2015)
L’avete visto quasi di sicuro, chi al cinema, chi in televisione, o almeno ne avete sentito parlare. E’ stato un grandissimo e meritatissimo successo italiano che ha battuto il record di remake (24) in tutto il mondo, in Paesi diversi, di lingue e culture differenti, dall’Europa fino all’India, dal Vietnam al Messico. Critica e pubblico praticamente unanimi nel decretarne la bellezza… Per questo io l’ho visto tardi, quando probabilmente ero l’unica rimasta a non conoscerlo.
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