Psyco (1960)

Capolavoro assoluto del grande regista, è diventato nel tempo qualcosa di più di un cult, un vero e proprio simbolo del cinema giallo/horror, un’icona del bianco e nero, copiato, rifatto (purtroppo!), benevolmente preso in giro, fonte d’ispirazione insuperabile e archetipo di gusto e stile d’altri tempi. Per la prima volta un regista, universalmente riconosciuto come maestro del cinema, tratta non solo una tema legato al genere horror, ma un disturbo complesso e, per allora sconosciuto, come quello della schizofrenia.

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Il ladro (1956)

Questo film può sembrare anomalo nella produzione di Hitchcock, e in parte lo è. A cominciare dal titolo, che nell’originale svela in pratica la trama: The wrong man, ovvero l’uomo sbagliato, ci racconta, infatti, la storia di un uomo innocente che viene erroneamente scambiato per un rapinatore. Considerando quanto Hitchcock fosse riservato sulle sue trame, e quanto per lui fosse importante catturare l’attenzione dello spettatore con la suspense, sembra strana la scelta di un titolo così esplicito. Ma non dobbiamo farci trarre in inganno dall’apparente semplicità della storia.

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