Adattamento del romanzo omonimo di Winston Graham, è uno dei film più complessi di Hitchcock, un thriller psicologico dai risvolti freudiani, tanto cari al regista britannico, che qui sono più evidenti che in altre sue opere. Il film non fu ben accolto dal pubblico americano, forse perché si aspettavano una storia d’amore romantica, anche per la presenza di Sean Connery, e invece si trovarono di fronte a una vicenda con risvolti psicanalitici, per di più dai contorni torbidi. Marnie è prima di tutto il ritratto di una donna mentalmente contorta, la cui personalità è un misto di freddezza e isteria. Sotto una calma apparente cela, infatti, un’ossessiva paura di molte cose, tra cui il sesso, i tuoni e il colore rosso.
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