Il titolo contiene giĂ in sĂ© associazioni di grandezza epica. Molti conoscono il film, cioè la sua fama, ma pochi l’hanno visto davvero. E a volte chi ha provato a vederlo l’ha trovato noioso o incomprensibile. Un amico mi ha raccontato di averlo visto tre volte e di essersi addormentato tutte e tre le volte, e mi ha chiesto come può essere considerato un capolavoro. Con tutto il rispetto per Kubrick, penso che sia una reazione in parte comprensibile. PerchĂ© è un film diverso da qualunque altro, particolarmente non convenzionale, sia nella forma che nel contenuto. Un film dove ci sono pochissimi dialoghi, e le prime parole, tutt’altro che significative o illuminanti, sono pronunciate dopo circa una mezz’ora dall’inizio. C’è una ragione ovviamente per questa impostazione: Kubrick voleva lasciare che le immagini e i suoni attirassero l’attenzione dello spettatore e raccontassero la storia.
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Bunny Lake è scomparsa (1965)
Splendido thriller, affascinante e ben recitato, in cui una sceneggiatura particolarmente curata mescola le carte, ingarbugliando sempre di più la trama, fino ad un finale che è un piccolo capolavoro. Preminger, regista originale e coraggioso, sembra muoversi sulle orme di Hitchcock e Lang, ma riesce a creare un clima di ambiguità e disvelamento progressivo che rende il film qualcosa di unico, aggiungendovi anche quel tocco di erotismo morboso che caratterizza i suoi capolavori.
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