Gli anni dei ricordi (1996)

Un film delizioso, che racconta l’amore in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno romantici, e che ha la fortuna di avvalersi di un nutrito gruppo di straordinarie attrici. È una commedia sentimentale, ma assolutamente mai sdolcinata, una riflessione anche troppo realistica sull’amore e sulle relazioni di coppia. Il titolo originale, How to make an American Quilt, ovvero “Come si fa una trapunta all’americana”, spiega e giustifica la struttura narrativa del film.

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Il Grande Paese (1958)

Dopo 12 anni da Duello al sole, Gregory Peck torna in un altro leggendario western, ma con un personaggio completamente diverso, e nuovo anche per il genere. James Mac Kay non è semplicemente un buono ad oltranza, onesto e senza macchia, ma è un gentiluomo raffinato e un convinto pacifista. Se ancora non bastasse, il nostro eroe è un ex ufficiale di marina. Dunque, cosa ci fa in un film western? Viene dalla colta Europa nel selvaggio Texas per conoscere il padre della sua fidanzata, proprietario di un’immensa tenuta.

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Bulli e pupe (1955)

Questo adattamento cinematografico dello spettacolo omonimo di Broadway, schizza fuori dallo schermo, e non solo per i balli e le canzoni di Sinatra e Brando. Il canto, la musica, i costumi e l’ambientazione, in breve, l’intera atmosfera, riporta a un tempo nostalgico caratterizzato dallo spettacolo con la S maiuscola. Una storia semplice, quasi banale, come erano spesso i musical degli anni ’50, in cui la trama era solo una scusa per cantare e per ballare.

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Seduzione mortale (1953)

Un classico del genere, un affascinante noir dalle atmosfere torbide. Il titolo dice già tutto, curiosamente in italiano come in originale (Angel face): c’è una fanciulla, tanto innocente e indifesa all’apparenza, quanto letale nella sostanza, e c’è un giovane, sempliciotto e un po’ ingenuo, come spesso diventano gli uomini in presenza di certe donne, che ne subisce irrimediabilmente il fascino. L’intreccio, di per sé non originalissimo, si avvale di due grandi di Hollywood, qui ancora molto giovani: Robert Mitchum, che qualcuno, non a caso, ha definito l’anima del noir, e un’insolita Jean Simmons nel ruolo della dark lady. Oltre naturalmente alla regia di Otto Preminger che qui sfoggia tutte le sue abilità di messa in scena.

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