Uno dei film più movimentati e divertenti della storia del cinema, con una colonna sonora che ha fatto epoca e due protagonisti che fanno a gara di fascino. In più una sceneggiatura brillante, con tutti i personaggi al posto giusto, dialoghi godibilissimi e un paio di colpi di scena ben riusciti, piazzati al momento giusto. Il tutto con un’accurata ricostruzione degli ambienti e dei costumi, che fanno rivivere il periodo, dando vivacità alle immagini. La trama non è di immediata lettura, un po’ come succede nei film costruiti intorno a truffe o grandi imbrogli: realtà e apparenza si fondono nella finzione cinematografica e lo spettatore meno attento può rimanere un po’ stordito, ma l’atmosfera generale del film incanta, e riesce a trascinare anche nei momenti un po’ meno scorrevoli. Per chi non la conosce, vale la pena riassumere brevemente la storia, evitando, però, di rivelare i punti salienti.
Continua a leggere “La stangata (1973)”Tag: Robert Redford
A piedi nudi nel parco (1967)
Personalmente amo molto Robert Redford, al contrario di Austin Dove, che non l’ha molto in simpatia. Qualche settimana fa ho parlato parecchio di Redford e avevo promesso ad Austin che mi sarei fatta perdonare. Così ho pensato a questo film, dove il bellissimo Robert è affiancato a una stupenda Jane Fonda. Questa brillante commedia romantica deve molto al fascino della coppia di protagonisti, allora nel fiore degli anni. Deliziosi, affascinanti e bellissimi, interpretano due giovani sposini che, dopo la luna di miele, devono affrontare le prime difficoltĂ della vita matrimoniale.
Continua a leggere “A piedi nudi nel parco (1967)”Il castello (2001)
Il film è un’abile commistione del genere carcerario e di quello militare, e ha gli attributi per piacere agli appassionati di entrambi. Inoltre la presenza di due grandi attori come Redford e Gandolfini, qui uno di fronte all’altro in una gara di bravura, rende la pellicola ancor piĂą interessante.
Continua a leggere “Il castello (2001)”Brubaker (1980)
Un dramma carcerario atipico per gli standard di Hollywood, forse uno dei migliori per contenuti. Non siamo di fronte al solito film in cui un prigioniero, spesso innocente o comunque vittima delle circostanze, viene vessato da un direttore sadico e violento, che abusa del suo potere per scaricare le proprie frustrazioni o per applicare le proprie teorie rieducative. Per una volta, c’è un direttore onesto e coscienzioso, forse fin troppo comprensivo, che intende mettere ordine nel sistema carcerario e raddrizzare i torti, se ce ne sono.
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