Under suspicion (2000)

Questa recensione è affettuosamente dedicata a Celia e Coule la vie, che parlando di questo film me lo hanno ricordato.

Un thriller claustrofobico, originale e decisamente interessante, sorretto dalla recitazione degli interpreti più che dalla trama. La costruzione della storia, che prende vita attraverso flashback ben inseriti nella struttura narrativa, passa in secondo piano di fronte al duello di bravura tra i due protagonisti, Freeman e Hackman, a cui la sceneggiatura offre infinite possibilità. Sono i dialoghi serrati e la recitazione non verbale che trascinano il film e lo rendono così affascinante.

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Dracula di Bram Stoker (1992)

Ho detto più volte di non amare il genere horror, ma questo film, a dispetto dell’argomento, è molto più vicino al dramma romantico che all’horror, ed è di una magnificenza estetica a mio avviso superba. Coppola dichiara nel titolo di rifarsi al testo originale di Abraham Stoker, il romanzo gotico che ha reso celebre il personaggio di Dracula. In effetti la sceneggiatura rimane molto fedele al libro, ma se ne discosta anche in alcuni punti salienti, e i dettagli inseriti dal regista, assenti nell’opera originale, arricchiscono notevolmente la qualità generale della storia. Coppola riesce a darci una versione fedele al classico, ma al tempo stesso moderna e molto più completa.

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