Tootsie (1982)

Dopo una serie di ruoli drammatici indimenticabili, tra il successo di Kramer contro Kramer e il trionfo di Rain man, Dustin Hoffman tenta la via della commedia e dimostra di avere anche un irresistibile talento comico. Chi non ha visto Tootsie, potrebbe pensare che sia solo una delle tante stupide commedie degli anni ’80, e bisogna ammettere che vedere Hoffman vestito da donna, che non ingannerebbe neppure un non vedente in una notte senza luna, qualche dubbio può farlo insorgere. Tuttavia, sorvolando sulle apparenze, che neppure un grande come Billy Wilder aveva curato troppo nel trasformare Jack Lemmon e Tony Curtis in donne, il film diventa apprezzabilissimo per una sceneggiatura intelligente e accurata, che compensa ampiamente la stupidità dell’espediente iniziale.

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Papillon (1973)

Film di genere carcerario ce ne sono molti e quasi tutti raccontano di fughe rocambolesche e spettacolari, a volte frutto della fantasia degli sceneggiatori, a volte invece prese dalla realtà. L’elemento che hanno di solito in comune è la presenza di un uomo intrappolato, che cerca di fuggire a tutti i costi da un luogo disumano, dove è costretto a vivere in condizioni precarie. Qualche volta si aggiunge un carceriere brutale e magari un po’ sadico, come ne L’isola dell’ingiustizia, qualche volta è il luogo stesso in cui si trova il carcere ad essere lontano mille miglia dalle più elementari regole di civiltà e legalità, come in Fuga di mezzanotte.

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Mad city – Assalto alla notizia (1997)

Dopo che Tarantino ebbe sdoganato Travolta nel ruolo del gangster in Pulp fiction, per l’attore si aprì una nuova carriera, del tutto indipendente dal successo ottenuto con La febbre del sabato sera e Grease. Da allora, Travolta ha dato prova di notevoli qualità drammatiche, riacquistando grande popolarità e diventando uno degli attori più richiesti. Questo film gli ha dato modo di esprimersi appieno in un ruolo complesso e tutt’altro che facile. Accanto a lui il veterano Dustin Hoffman e un comprimario di lusso come Alan Alda, sotto l’impeccabile regia di Costa-Gavras, danno vita ad una storia di spietata caccia all’audience, tanto paradossale, quanto, purtroppo, realistica, e quanto mai attuale.

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Rain man (1988)

Film di sentimenti, che parte da una banale questione di eredità e diventa una storia di formazione, l’incontro tra due realtà diversissime e incompatibili che scoprono però di appartenersi. E anche tra due generazioni diverse di attori. Dustin Hoffman era una stella di prima grandezza, con una vasta esperienza alle spalle, che qui si confronta con il classico ruolo da Oscar, mentre Tom Cruise era in ascesa, ma questo fu il suo primo ruolo serio e di una certa complessità. Entrambi recitano in maniera eccellente, ma credo che la prova di Cruise dimostri una maturità espressiva maggiore, soprattutto considerando i ruoli che aveva ricoperto fino ad allora.

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Sleepers (1996)

Tratto da una storia vera, narrata in prima persona da chi l’ha vissuta, è un film crudo e diretto, che si propone di raccontare, senza filtri, verità a lungo taciute. I temi fondamentali sono due: la violenza, che genera altra violenza, e la vendetta. A questi si aggiunge l’ombra pesante della pedofilia e dell’abuso di potere. Sleepers è un termine slang con cui vengono definiti i ragazzi del riformatorio, con un probabile futuro di criminalità.

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