The woodsman – Il segreto (2004)

È un film molto particolare, che offre un diverso punto di vista su un argomento spinoso. All’inizio ho scelto di vederlo quasi esclusivamente per il protagonista, ma poi anche la storia mi ha conquistato; Kevin Bacon mi è sempre piaciuto tantissimo, e trovo che sia particolarmente bravo anche in quei film minori, che spesso sono più belli dei blockbuster. Questa pellicola è l’esordio alla regia di Nicole Kassell, che ha scritto anche la sceneggiatura non originale, e ha scelto di iniziare con un grosso rischio, visto l’argomento. Un tema molto delicato che non a tutti può essere gradito, ma l’ha affrontato con grande equilibrio, riuscendo a creare un dramma riflessivo e quasi distaccato. In realtà il film è costruito in modo da non rivelare immediatamente l’argomento su cui è incentrato, ma credo sia giusto avvertire subito che si tratta di pedofilia.

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Loverboy (2005)

Film decisamente poco conosciuto, fa parte di quel cinema indipendente, fuori dai circuiti hollywoodiani, che difficilmente diventa campione d’incassi, ma che spesso, come in questo caso, riserva bellissime sorprese. Kevin Bacon dirige la moglie in una storia al femminile delicata e commovente, ma dai risvolti inaspettatamente tragici.

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Tremors (1990)

Film di serie B, diventato nel tempo un cult, Tremors è la rivisitazione moderna dei classici di fantascienza degli anni ’50, di cui cattura la struttura e il ritmo, fondendo il genere horror con il catastrofico, e aggiungendo una brillante ironia. In pratica il regista Ron Underwood, autore anche del soggetto, ha trasferito il terrore dello Squalo sulla terraferma, dando vita a creature mostruose e vagamente preistoriche che si muovono sottoterra con la velocità e la precisione di un pescecane, ed escono all’improvviso per catturare e sgranocchiare tutto quello che gli capita a tiro. Ovviamente, per essere il più possibile spaventose, devono essere gigantesche. Evitando la trappola del ridicolo, in cui spesso l’horror rischia di cadere, il film si destreggia abilmente sul confine sottile tra paura e risate, aggiungendo un’ambientazione perfetta e tutta la tensione di un film catastrofico.

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Un biglietto in due (1987)

Questa commedia brillante ha ben più di 30 anni eppure sembra girata ieri ed è ancora molto piacevole da guardare. La storia che fa da sfondo al film è estremamente semplice e non è altro che una scusa per dare spazio a tutta una serie di situazioni, più o meno paradossali, che forniscono ottimi spunti di comicità.

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Sleepers (1996)

Tratto da una storia vera, narrata in prima persona da chi l’ha vissuta, è un film crudo e diretto, che si propone di raccontare, senza filtri, verità a lungo taciute. I temi fondamentali sono due: la violenza, che genera altra violenza, e la vendetta. A questi si aggiunge l’ombra pesante della pedofilia e dell’abuso di potere. Sleepers è un termine slang con cui vengono definiti i ragazzi del riformatorio, con un probabile futuro di criminalità.

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L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz (1995)

Ennesima interpretazione intensa e struggente di Kevin Bacon, da sempre incomprensibilmente sottovalutato e ignorato dall’Academy. Qui veste i panni di un carcerato di Alcatraz, che finisce in prigione per aver rubato 5 dollari e subisce inimmaginabili torture fisiche e psicologiche ad opera del direttore del carcere. Il vero protagonista del film in realtà è l’avvocato che lo difenderà in tribunale, interpretato da Christian Slater: un giovane laureato alle prime armi, idealista e forse un po’ ingenuo, che cerca di vincere la causa non solo per il proprio assistito, ma per un senso generale di giustizia.

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Mystic River (2003)

Il film è un adattamento dell’omonimo bestseller di Dennis Lehane, diretto da Clint Eastwood. Se avete letto il romanzo da cui è tratto, sapete già cosa vi aspetta: una storia dura e crudele, con un finale che predilige la vendetta alla giustizia. La trasposizione che ne ha fatto Clint Eastwood è superba, e lo rende uno dei suoi film migliori. Per questo, e solo per questo, mi sento comunque di consigliarlo, ma se non conoscete il romanzo e non amate le storie che finiscono male, non guardate assolutamente questo film. E’ splendido, nella fattura e nell’interpretazione, ma ha un finale amaro, carico di rabbia e di dolore.

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Un autunno fra le nuvole (1991)

Timothy Hutton, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, sceglie una storia delicata e toccante, che, silenziosamente e senza spettacolarità, racconta i dolori e le difficoltà della crescita, e tutte le delusioni che il diventare adulti porta con sé, tra l’euforia di sogni impossibili e la malinconia per una realtà che si fatica ad accettare. La parabola di Hutton è una storia semplice, diretta, senza eccessi di pathos, ma che arriva ugualmente al cuore.

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