Ci sono film che non sono entrati nella storia del cinema, eppure sarebbero affascinanti da vedere. A volte sono pellicole dimenticate perchĂ© interpretate da attori poco noti, e a volte, come in questo caso, perchĂ© pur trattando un argomento di grande interesse, lo fanno in maniera superficiale, senza la capacitĂ e il coraggio di andare a fondo. Capitan Newman è una storia in anticipo sui tempi, incentrata sulle conseguenze psichiche che la guerra ha sugli uomini che la combattono, un argomento che negli anni ’60 non era ancora stato analizzato a fondo.
Continua a leggere “Capitan Newman (1963)”Tag: Gregory Peck
Vacanze romane (1953)
Splendida commedia brillante, direi ineguagliata a tutt’oggi, frutto di un favorevolissimo allineamento astrale, che riunisce il grande William Wyler alla regia, la deliziosa Audrey Hepburn e l’affascinante Gregory Peck, nei panni dei due protagonisti, e la meravigliosa location romana che allora aveva davvero tutta la sua Grande Bellezza da mostrare. Un capolavoro assoluto, misto di classe indiscutibile, romanticismo fresco e pulito, e quell’umorismo leggero che riempie il cuore di gioia e fa sorridere l’anima.
Continua a leggere “Vacanze romane (1953)”Il Grande Paese (1958)
Dopo 12 anni da Duello al sole, Gregory Peck torna in un altro leggendario western, ma con un personaggio completamente diverso, e nuovo anche per il genere. James Mac Kay non è semplicemente un buono ad oltranza, onesto e senza macchia, ma è un gentiluomo raffinato e un convinto pacifista. Se ancora non bastasse, il nostro eroe è un ex ufficiale di marina. Dunque, cosa ci fa in un film western? Viene dalla colta Europa nel selvaggio Texas per conoscere il padre della sua fidanzata, proprietario di un’immensa tenuta.
Continua a leggere “Il Grande Paese (1958)”Io ti salverò (1945)
Amo moltissimo questo film, per svariati motivi: sicuramente per la storia, che è un intrigante giallo, reso ancora più affascinante dalle complicazioni psicanalitiche, per gli attori protagonisti, Gregory Peck e Ingrid Bergman, due nomi che da soli rappresentano un nuovo sinonimo di cinema, e naturalmente per il regista, quel genio inarrivabile di Hitchcock, che adoro al di là di ogni ragionevole dubbio. Eppure sembra che questo non sia uno dei suoi film migliori.
Continua a leggere “Io ti salverò (1945)”Il buio oltre la siepe (1962)
Favoloso bianco e nero come si facevano una volta, dove le emozioni erano scolpite sui volti dal chiaroscuro, ed affidate spesso solo a uno sguardo o ad un semplice gesto. Antesignano di tutti i film processuali, è un classico senza età , inviolato dal tempo, inimitabile, di cui mi auguro davvero di non dover mai vedere un remake.
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