St. Vincent (2014)

Bill Murray è un attore molto versatile, che personalmente adoro, perché ha sempre saputo interpretare personaggi diversissimi, lasciando in ognuno di loro un pezzettino della sua personalità esuberante e completandone i ritratti con un pizzico di malinconia, che non è mai tristezza. È passato dal cacciatore di fantasmi pasticcione al burbero meteorologo misantropo, per raggiungere la massima intensità nell’anima persa di Lost in Translation, che gli è valsa la nomination all’Oscar. In St. Vincent interpreta di nuovo un misantropo, solitario e scorbutico, ma con l’aggravante della vecchiaia, che lo rende ancora meno predisposto a sopportare il prossimo.

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Il libro di Henry (2017)

Un film molto strano, fuori dagli schemi, che mi ha incuriosito fin dall’inizio, e che non mi ha deluso, perché è davvero molto singolare, a cominciare dalla struttura, divisa in due parti nettamente separate. Una storia tutt’altro che banale, ma raccontata in maniera semplice, quasi come una favola, e come in una favola c’è una fanciulla in pericolo, un mostro terribile e un cacciatore pronto a salvarla. Le emozioni sono molte e di diverso tenore, ma tutte sicuramente intense, e molti anche gli spunti di riflessione.

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