Fahrenheit 451 (1966)

Tratto da un racconto di Bradbury, è uno dei film più toccanti di François Truffaut. Il regista era un avido lettore, amava molto la letteratura, e questa pellicola è la sua dichiarazione d’amore per i libri. Il film si inserisce nel filone della fantascienza distopica, ma Truffaut sceglie di dare un taglio più classico, perché il vero protagonista della pellicola è il libro, desiderato, esaltato, e demonizzato, e la letteratura diventa materiale della trama, un personaggio quasi più vivo e presente degli attori in carne e ossa. Quello che preme al regista è il valore del passato, rappresentato dai libri, molto più della raffigurazione di una immaginaria società del futuro. Per questo Truffaut colloca la storia fuori dal tempo, piuttosto che situarla in un convenzionale universo fantascientifico.  

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