Questa pellicola di Frank Capra, toccante, a tratti malinconica, ma con una morale di grande valore simbolico, forse non è il suo film migliore, ma certamente uno dei più coraggiosi e inventivi, e rimane una delle migliori interpretazioni di James Stewart.
Capra amava moltissimo questo film, che contiene una verità profonda e assoluta, ancora valida a distanza di più di settant’anni: la vita è un bene prezioso, un dono che si deve accettare e serbare, perché ognuno di noi ha un valore inestimabile e un suo posto insostituibile nel mondo.
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La donna che visse due volte (1958)
Difficile parlare di un capolavoro come questo, uno dei film più complessi di Hitchcock, da sempre oggetto di studi e analisi approfondite da parte di chi se ne intende davvero. Mi infilo, in punta di piedi, dietro la folla di critici ed esperti che ne hanno parlato prima di me, esaltandone i pregi e mettendo anche in risalto qualche difetto veniale. Ne parlo da cinefila, come uno dei film che mi ha colpito di più per la vicenda, per le tecniche di ripresa, per l’interpretazione degli attori.
Continua a leggere “La donna che visse due volte (1958)”La finestra sul cortile (1954)
L’origine di questo capolavoro va cercata in un racconto di sole 30 pagine, pubblicato 10 anni prima dal celebre giallista Cornell Woolrich, lo stesso autore da cui attinse Truffaut per La sposa in nero e La mia droga si chiama Julie. Hitchcock chiamò ad integrare la storia, forse troppo breve, lo sceneggiatore John Michael Hayes, con cui avrebbe poi collaborato di nuovo per Caccia al ladro, L’uomo che sapeva troppo e La congiura degli innocenti.
Continua a leggere “La finestra sul cortile (1954)”Nodo alla gola (1948)
Primo film a colori di Hitchcock, considerato, a torto, uno dei meno interessanti del regista britannico, forse per la sua struttura teatrale. E’ tratto da un’opera in un unico atto di Patrick Hamilton, a sua volta ispiratosi ad un fatto di cronaca realmente accaduto, lo stesso che ha dato ispirazione, in tempi più recenti, al film Formula per un delitto. Nel 1924 due giovani amanti omosessuali uccisero un bambino, senza un motivo apparente, e la gratuità del loro gesto fu quello che colpì maggiormente l’opinione pubblica. Hitchcock si lasciò quindi ispirare proprio dall’idea di un delitto compiuto senza movente, solo per il gusto di farlo. Ma a questo aggiunse un risvolto filosofico non privo di notevole fascino.
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