Il club degli imperatori (2002)

Ho scoperto questo film anni fa, perché sono sempre stata attratta da storie che avessero a che fare con il ruolo dell’insegnante, e amo molto Kevin Kline, che trovo un interprete particolarmente sensibile e versatile. In realtà questa pellicola avrebbe avuto tutte le carte in regola per avere molto più successo, sia per le tematiche proposte che per la prova di recitazione degli interpreti; invece è rimasto un film minore, non famosissimo, e a tutt’oggi, quando ne parlo, spesso mi trovo di fronte qualcuno che non lo ha mai neppure sentito nominare. Personalmente lo trovo splendido e ve lo consiglio, se non lo avete mai visto, soprattutto se avete amato L’attimo fuggente, perché, per certi versi, riesce ad essere persino più bello.

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Il grande freddo (1983)

È il film di una generazione, quella dei vecchi hippy, diventati yuppie. Un film che riflette, attraverso i suoi personaggi, sul senso della vita e su cosa significhi diventare adulti. Il grande freddo che dà il titolo al film è la morte degli ideali della gioventù, i compromessi che l’età adulta porta con sé e che finiscono per svendere a poco prezzo i sogni della giovinezza. L’unico calore capace di bilanciare il grande freddo sembra essere l’amicizia, questo è il messaggio che Kasdan vuole trasmettere, ed è un messaggio universale, che supera il tempo e rende il suo film ancora attuale, nonostante siano passati tanti anni e svariate generazioni.

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Sogno di una notte di mezza estate (1999)

Una delle commedie più complesse, fantasiose e divertenti di Shakespeare, rivisitata da Michael Hoffman e ambientata in Toscana alla fine dell’Ottocento. Il regista, che aveva già mostrato il suo talento per la commedia con l’ironico Bolle di sapone e il romantico Un giorno, per caso, mette in scena un adattamento molto ben riuscito e fedele al testo originale, pur ambientandolo in Toscana, in una località fittizia di nome Atena, e in un’epoca del tutto sconosciuta al bardo. Eppure la trasposizione in una soleggiata Toscana del XIX secolo, con tanto di biciclette e arie d’opera, non fa che aumentare il fascino di questa splendida commedia.

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In & out (1997)

Cosa succederebbe se, alla vigilia delle nozze, un tranquillo e stimato professore di liceo fosse accusato pubblicamente di essere gay? E cosa succederebbe se, nel tentativo di negare le accuse, il suddetto professore scoprisse di non essere poi tanto etero come credeva ? A queste domande cerca di rispondere con ironia questa commedia brillante, che trae spunto da un episodio realmente accaduto: quando Tom Hanks vinse l’Oscar per Philadelphia, ringraziò pubblicamente il proprio insegnante di drammaturgia, affermando di essersi ispirato a lui per il proprio personaggio. Ed è quello che succede al protagonista di questa pellicola.

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