Vincitori e vinti (1961)

I processi di Norimberga si tennero nel 1945 e nel 1946 in un tribunale speciale istituito dagli Alleati, contro i capi della Germania nazista, accusati di crimini di guerra. Ma dopo la condanna dei vertici politici e militari, ci si pose il problema di perseguire anche i burocrati, che di fatto avevano attuato la politica tracciata da Hitler senza ribellarsi. Tra questi in particolare furono accusati i giudici, che condannavano a morte degli innocenti, solo per le loro opinioni politiche o religiose. La questione era se fossero anche loro colpevoli di crimini contro l’umanità, o se fossero invece da considerarsi innocenti perché avevano semplicemente compiuto il loro dovere, applicando la legge. E come doveva essere giudicato l’intero popolo tedesco, che sosteneva di non sapere nulla e guardava dall’altra parte mentre ebrei e altri indesiderabili venivano privati ​​dei loro diritti? In fondo era la questione più difficile da dirimere, perché non si parlava di militari che avevano obbedito agli ordini, ma di magistrati che avevano fatto il loro lavoro, applicando le regole imposte dal regime. Vincitori e vinti tratta di questo spinoso tema e cerca di dare una risposta. 

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