Fuga per la vittoria (1981)

Forse non è il momento adatto per parlare di questo film, o forse è proprio il momento giusto, perché Fuga per la vittoria è molto più di un film sul calcio; è una metafora sulla vita e sull’onore, su quella libertà che l’uomo non smetterà mai di cercare, e lo sport, con i valori importanti di cui è simbolo, quali solidarietà e altruismo, è la cornice perfetta per trasmettere un messaggio universale che trascenda i confini di tempo e di luogo. Almeno in teoria.
La pellicola di Houston è liberamente ispirata ad un fatto realmente accaduto, la cosiddetta partita della morte, giocata nel 1942 tra ufficiali nazisti e giocatori ucraini. Un evento che nel corso del tempo ha finito per dar vita a più di una versione.

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Cop land (1997)

Un poliziesco sorprendentemente diverso. Diverso perché lento, senza ritmi forzati, con una trama complessa e semplice allo stesso tempo, ma credibile perché realistica. Un dramma poliziesco che si prende i suoi tempi perché ha molte cose da dire, ma non ha bisogno di velocità o di un’azione frenetica per catturare l’attenzione dello spettatore; ci risparmia sparatorie, auto che si ribaltano ed effetti speciali, aggiungendo sapientemente strati su strati prima di arrivare a un finale esplosivo. E ci regala Sylvester Stallone come non lo abbiamo mai visto prima.

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