Il titolo di questo capolavoro, tratto dall’opera omonima di Tennessee Williams, prende il nome dal mezzo che conduce la protagonista a New Orleans, ma è anche una metafora di quei desideri nascosti e impetuosi che travolgono tutti i protagonisti della vicenda. E’ una storia di dolore e di violenza, di sentimenti fortissimi ma anche repressi in profondità , di attrazione e repulsione, di desiderio e rifiuto al tempo stesso.
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Fronte del porto (1954)
Elia Kazan è stato uno dei membri piĂą autorevoli dell’Ă©lite di Hollywood che è apparso davanti alla commissione McCarthy negli anni ’50, dietro la cui pressione fece numerosi nomi di attori, registi e sceneggiatori che avevano avuto un passato da simpatizzanti di sinistra.
A seguito della sua soffiata, molti dei colleghi si ritrovarono la carriera finita o addirittura la vita rovinata, e nell’ambiente cinematografico il suo comportamento fu fortemente criticato. Questo film, realizzato poco dopo, può essere visto come la risposta artistica più o meno velata di Kazan, emarginato dal mondo del cinema a causa delle sue denunce. E non per niente i temi principali sono la morale, la coscienza e il tradimento.
Bulli e pupe (1955)
Questo adattamento cinematografico dello spettacolo omonimo di Broadway, schizza fuori dallo schermo, e non solo per i balli e le canzoni di Sinatra e Brando. Il canto, la musica, i costumi e l’ambientazione, in breve, l’intera atmosfera, riporta a un tempo nostalgico caratterizzato dallo spettacolo con la S maiuscola. Una storia semplice, quasi banale, come erano spesso i musical degli anni ’50, in cui la trama era solo una scusa per cantare e per ballare.
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