Terremoto (1974)

Film catastrofico per eccellenza, fa parte del filone dei disastri naturali, come inondazioni, eruzioni vulcaniche, naufragi e via dicendo, e ha tutte le caratteristiche del genere: un cast a cinque stelle, effetti speciali grandiosi (qui aumentati dal Sensurround, inventato in quegli anni) e una storia popolata di personaggi che riescono ad avere più o meno tutti il loro momento di gloria. Uscito nello stesso anno de L’inferno di cristallo, e un paio d’anni dopo L’avventura del Poseidon, non è riuscito a raggiungere il loro successo, forse perché la storia è più dispersiva. Non c’è, infatti, un unico luogo in cui si concentra il pericolo, delimitato e claustrofobico come un grattacielo in fiamme o una nave in alto mare, ma un insieme di singoli ambienti, teoricamente sicuri, come abitazioni, uffici o addirittura strade, che vengono messi a soqquadro dal terremoto, e non lasciano scampo agli occupanti.

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Ben Hur (1959)

Parliamo della versione cinematografica più famosa di Ben-Hur, il romanzo di Lew Wallace, ambientato durante l’impero di Tiberio: un vero kolossal, diretto da William Wyler, uno dei successi hollywoodiani più premiati della storia del cinema. Il film ottenne dodici nomination, undici delle quali trasformate in Oscar. C’erano già state due pellicole con questo titolo, entrambe mute, nel 1907 e nel 1926, ma è solo con questa edizione che si raggiunge un ottimo risultato, caratterizzato da grande equilibrio tra l’aderenza al racconto originale e la riuscita artistica. Ben-Hur può essere considerato il più importante film del cosiddetto genere peplum, legato cioè all’antichità, e il più prestigioso e spettacolare dei kolossal storici. La trama dovrebbero conoscerla anche i più giovani, grazie al remake del 2016. Ma diamo comunque una ripassata.

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Il Grande Paese (1958)

Dopo 12 anni da Duello al sole, Gregory Peck torna in un altro leggendario western, ma con un personaggio completamente diverso, e nuovo anche per il genere. James Mac Kay non è semplicemente un buono ad oltranza, onesto e senza macchia, ma è un gentiluomo raffinato e un convinto pacifista. Se ancora non bastasse, il nostro eroe è un ex ufficiale di marina. Dunque, cosa ci fa in un film western? Viene dalla colta Europa nel selvaggio Texas per conoscere il padre della sua fidanzata, proprietario di un’immensa tenuta.

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Hamlet (1996)

Grandiosa trasposizione della tragedia shakespeariana in cui tutto è maestoso e colossale, quasi come l’ego del regista. Fastose l’ambientazione e la scenografia, barocca, luccicante, già di per sé imponente, ma ancor più aumentata dalla presenza di specchi che ne moltiplicano luce e profondità; enorme il numero delle comparse, che rendono la scena del matrimonio tra i due amanti monumentale, più adatta all’incoronazione di un imperatore che alle nozze di una regina, vedova da poco; incredibile la serie di grandissimi attori, scelti anche per i ruoli minori, tra cui Billy Crystal nella parte del becchino, Robin Williams in quella di Osric, Rufus Sewell per Fortebraccio e persino comparse di gran lusso come Lemmon, Depardieu, Charlton Heston, Timothy Spall, Sir Gielgud e Judi Dench.

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