La strana coppia (1968)

Un’altra straordinaria commedia della coppia Lemmon Matthau, che si sfidano in bravura sui dialoghi scritti da Neil Simon. Dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’80 una delle scommesse più sicure nell’industria cinematografica di Hollywood era un film basato sul lavoro di Neil Simon. Drammaturgo di enorme successo, ha dimostrato eccezionali capacità comiche nello scrivere sceneggiature spiritose e memorabili. Questo film, basato sulla sua opera teatrale del 1965, è probabilmente il suo lavoro più famoso e uno dei suoi film di maggior successo. Come in molte delle sue opere, la trama è semplice ma accattivante.

Due amici di mezza età che si conoscono da una vita vanno a vivere insieme, dopo che uno dei due è stato lasciato dalla moglie: approfittando del fatto che l’altro è già separato e vive tutto solo in un grande appartamento, sembra una buona idea farsi compagnia, soprattutto dopo che il primo ha tentato il suicidio per la disperazione. Tuttavia non hanno fatto i conti con le loro personalità contrastanti che rendono la convivenza difficile, causando attriti e continui litigi.

Per quanto Felix, è nevrotico, teso e ossessionato dalla pulizia, oltre che ipocondriaco, per quanto Oscar è pigro, disordinato e sciatto, e con abitudini tutt’altro che salutari. È come se fino ad allora non si fossero mai davvero conosciuti, e la convivenza avesse fatto uscire all’improvviso il peggio di entrambi. Un po’ come succede spesso nei matrimoni. La convivenza fa risaltare l’incompatibilità di carattere tra due persone e si finisce, anche senza volere, per invadere gli spazi personali e calpestare le comode routine l’uno dell’altro.

Ed è proprio questo che il film sottolinea: tra scontri e manie, il film esamina i contrasti tra caratteri diversi, mettendo comicamente Lemmon nel ruolo stereotipato della casalinga, che cucina, pulisce e mette tutto a posto, mentre Matthau è un disastro e si dimostra incapace di apprezzare tutto il lavoro svolto dall’amico. Se Felix/Lemmon fosse una donna, La strana coppia sarebbe una tranquilla commedia anni ’30, sulle tradizionali difficoltà di due opposti che litigano per piccole cose, ma sotto sotto sanno di volersi bene.

In realtà il film non funziona in tutte le sue parti: poiché ha la sua ragion d’essere negli scontri esilaranti tra i due amici, le sequenze che non condividono sono decisamente meno brillanti, soprattutto la prima parte del film, incentrata sull’abbandono di Felix e il conseguente tentativo di suicidio. Diciamo che i primi 15 minuti sembrano abbastanza piatti e trascinati, e che la commedia vera e propria parte nel momento in cui inizia la convivenza.

Dal momento in cui Felix e Oscar si scontrano, il film è una gioia da guardare, non solo per i dialoghi spassosissimi e le situazioni comiche create da Simon, ma anche per le abili interpretazioni e la straordinaria chimica che hanno Lemmon e Matthau. Oltre ad avere tempi comici perfetti e perfettamente sincronizzati, hanno la capacità di incarnare personaggi realistici a tutti gli effetti, e non delle semplici caricature come avrebbero potuto facilmente diventare. E nonostante i loro ritratti, presi singolarmente, siano entrambi molto irritanti, nell’insieme creano un’atmosfera stranamente piacevole.

Uno dei momenti clou del film è la scena in cui Oscar procura un appuntamento a quattro con due graziose vicine di casa, e Felix rovina l’atmosfera mettendosi a parlare del suo divorzio, e piagnucolando sui suoi guai intristisce tutti. Sicuramente la situazione creata da Simon è geniale, ma è l’incredibile affiatamento di Lemmon e Matthau a renderla un capolavoro di umorismo.

L’idea della produzione era di riunire il trio di Non per soldi… ma per denaro: Matthau, Lemmon e Billy Wilder alla regia. Ma dato che sarebbe costato troppo, la regia è stata affidata a Gene Saks, che aveva realizzato l’anno prima A piedi nudi nel parco, altro lavoro di Neil Simon adattato per il cinema, e ambientato anch’esso in un appartamento. Qui, in realtà, la sua regia è piuttosto lenta e priva di ispirazione, tanto che in certi punti sembra quasi la versione filmata della rappresentazione teatrale, invece che un vero e proprio film.

Nell’insieme c’è solo una cosa che stride: l’autenticità del dolore di Felix mentre attraversa il divorzio sembra scontrarsi con il tono del film, che vuole mantenere le cose a un livello molto superficiale, ricorrendo invariabilmente all’ironia per alleggerire i momenti più drammatici. E questo è un piccolo difetto presente in quasi tutte le opere di Simon: l’incapacità di andare fino in fondo nei momenti chiave, costringendo i personaggi a conversazioni cariche di battute e repliche a ripetizione, che finiscono per non lasciare spazio alla riflessione. Ma anche così, qualche piccola imperfezione non può sminuire la qualità eccezionale di questo film, una commedia di prim’ordine che diverte in maniera intelligente, e ancora oggi può dirsi per tanti versi attuale.

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16 pensieri riguardo “La strana coppia (1968)

  1. ho
    esattamente
    una dozzina di seguiti
    a cui appiccicavo un “mi piace” a
    ciascun loro post

    appiccicavo… ora
    più non posso
    un laconico messaggio dice che mi è
    stato
    vietato

    pazienza
    appiccicherò
    un
    più
    sentito e
    visibile

    🙂

    Piace a 1 persona

    1. Mi dispiace, ho sentito che è capitato anche ad altri. A me due anni fa capitò che non riuscivo più a seguire nessuno, ho dovuto cambiare account, indirizzo e tutto quanto. Follie di wordpress.

      "Mi piace"

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