Basato sull’omonimo romanzo di Gillian Flynn, che ha curato anche la sceneggiatura del film, L’amore bugiardo è un altro thriller che si aggiunge al nutrito carnet di David Fincher, il che è già garanzia di ottima fattura. Quasi due ore e mezza di film in cui i personaggi si svelano a poco a poco, mentre la trama compie più di un’inversione di marcia, mescolando passato e presente tramite flashback che aggiungono ogni volta nuovi elementi.

Amy e Nick formano una bellissima coppia, sposati da cinque anni, belli, colti, ammirati e invidiati dagli amici, hanno un lavoro che li soddisfa e li rende più che benestanti. A causa della crisi economica, vengono licenziati entrambi e vedono distrutte le rispettive ambizioni; decidono così di lasciare New York per una piccola cittadina di provincia nel Missouri, dove provano a ricostruirsi una vita semplice, ma il matrimonio ne risente e tra loro cresce l’ostilità.

Lei si riduce a una casalinga annoiata, mentre lui apre un bar che chiama The Bar, il che la dice lunga sul suo entusiasmo e sul livello della sua creatività. Il giorno del quinto anniversario di matrimonio, inizia l’incubo: lui arriva a casa come sempre, ma lei è scomparsa senza lasciare tracce, anzi no, in realtà ne ha lasciate anche troppe per la polizia. In cucina numerose macchie del suo sangue, accuratamente ripulito, in salotto il tavolino rovesciato, che presuppone una colluttazione, e nascosto (si fa per dire) un diario che la polizia non tarderà a ritrovare, e che sembra accusare senza ombra di dubbio il marito.

Di fronte a tutto questo, il povero Nick fatica a comprendere la situazione, e ha un atteggiamento a dir poco indolente. Ben presto la polizia, i vicini, l’opinione pubblica e tutti quelli che stanno a guardare il suo dramma attraverso la televisione (e qui non manca una feroce denuncia del potere dei media), si convinceranno che sia stato lui a uccidere Amy. La verità è un’altra, ben più terribile e allucinante, nella sua follia: ma anche quando tutte le carte in tavola verranno scoperte, ci si rende tristemente conto che a questo gioco non può vincere nessuno.

Perché siamo di fronte a un matrimonio abbellito dall’apparenza tipicamente americana, dalle verità taciute e dalle menzogne dichiarate, dal rimorso per quello che non è stato detto o fatto, o dai troppi tentativi per essere a tutti i costi come l’altro voleva. Nick voleva una moglie raffinata, intellettuale, bella e soprattutto in carriera, sensuale ma mai troppo volgare, tranne che in privato, naturalmente. Lui voleva così tanto questo tipo di donna da non accorgersi di cosa si celasse veramente dietro l’apparenza brillante della moglie.

Il film di Fincher è costruito al contrario: parte infatti dalla sparizione di Amy, per poi svelare pian piano tutti i retroscena del matrimonio attraverso flashback che si fanno via via sempre più inquietanti, e che ci permettono di approfondire la conoscenza dei due protagonisti. Nella prima metà del film siamo di fronte ad un thriller classico, in cui lo spettatore è chiamato a scoprire le ragioni della sparizione di Amy e a provare la colpevolezza di Nick, che fa di tutto per apparire colpevole, o almeno non fa nulla per sembrare innocente e neppure dispiaciuto più di tanto per la sua perdita.

Poi, con un colpo di scena inaspettato e sorprendente, il film cambia del tutto prospettiva, e dopo aver orchestrato un abile gioco di indizi, tra cinismo, pazzia, clamore mediatico e illusioni passionali, il regista cambia completamente le carte in tavola. Nella seconda parte della pellicola si assiste a uno scontro aperto tra verità e menzogna, tra realtà e apparenza, alla rappresentazione, senza più veli, di un amore vizioso e viziato, costruito su un castello di bugie che comincia pian piano a crollare. In un certo senso è questo il momento in cui la storia comincia davvero. Quando marito e moglie si dichiarano guerra ad armi pari, ed è facile capire che solo il più pazzo e amorale dei due potrà vincere.

Il romanzo di Gillian Flynn non era facile da adattare allo schermo, soprattutto per la struttura narrativa e la complessità dei personaggi, ma la sceneggiatura, ricavata dall’autrice stessa, ha brillantemente ottenuto lo scopo. E Fincher dimostra una vera padronanza della tecnica registica, facendo oscillare la vicenda tra dramma, thriller, pulp tarantiniano e commedia introspettiva, tenendo sempre alto un ritmo incalzante che non dà tregua.

Ben Affleck e Rosamund Pike sostengono molto bene la complessità dei due ruoli: lui forse un po’ meno espressivo, ma la sua maschera smorta e insulsa qui si addice perfettamente al personaggio, mentre lei offre un’interpretazione che sarebbe probabilmente piaciuta molto a Hitchcock. Tra i due si inserisce molto bene Neil Patrick Harris, mostrando un inaspettato talento drammatico.

A differenza di altri film del genere, qui non c’è uno studio sulla moralità dei protagonisti. Vengono mostrate diverse sfaccettature isolate, ciascuna delle quali aggiunge una nuova sfumatura al contesto generale del personaggio, che si mescola con quelle precedenti dando vita a un nuovo colore; solo alla fine, nel momento in cui tutte si uniscono, sorprendono lo spettatore mostrando il vero volto dei personaggi e la realtà che si cela sotto l’apparenza. “È il matrimonio” dice Amy a Nick negli ultimi fotogrammi del film. Un finale amaro e davvero senza speranza, ma forse la cosa più realistica di tutto il film.
Per il futuro mi segno il titolo, è un genere che mi piace quasi sempre 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ un film molto particolare, con più di un colpo di scena.
"Mi piace"Piace a 2 people
Se non l’avessi visto scritto qui, neanche sapevo che ci fosse il famigerato festival. Comunque sembra un film interessante. Grazie per la recensione ^_^
"Mi piace"Piace a 1 persona
Potrei pensare che vivi sulla Luna, perché è da Natale che rompono le scatole con Sanremo… Non se ne può più.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vivo nel mio mondo ^_^ e sono protetto da queste cose.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Meno male, stai meglio tu 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bel film e bella recensione 😁
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie. Ora che ci penso lassù siete dispensati da Sanremo…
"Mi piace""Mi piace"
Deo gratias… Purtroppo Rai play ha delle limitazioni all’estero. Magari Sanremo lo fan vedere, meglio se non controllo…
"Mi piace""Mi piace"
Sì, pure a me non dispiacque affatto 😉
https://coulelavie.wordpress.com/2020/09/11/due-film-con-rosamunde-pike/
"Mi piace""Mi piace"
Sono andata a vedere, e non credo di aver visto il film di cui parli, Hostiles. Dal titolo non lo ricordo proprio. Vedrò di recuperarlo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ un film molto particolare, quindi penso che davvero tu non lo abbia mai visto, altrimenti te lo ricorderesti. Io lo vidi sul circuito RAI.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Buon girono2 Ma che brava che sei
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non lo conosco, buongiorno Raffa
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao Paola, buona giornata. Ho visto che anche tu hai problemi con internet. Mi hanno fatto dannare!
"Mi piace""Mi piace"
Sono senza…..
"Mi piace"Piace a 1 persona
sabato potrei anche vederlo
ne ho sempre sentito parlare benissimo e la Pike mi piace molto, risplende pure in quella trashata di Doom 🤣
"Mi piace"Piace a 1 persona
Allora guardalo perché ne vale la pena. Qui lei per me è fantastica.
"Mi piace""Mi piace"
Se ci riesco lo guardo
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sembra davvero interessante, grazie Raffa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ottimo consiglio per il prossimo sabato sera 😉 grazie mille ^.^
"Mi piace"Piace a 1 persona
Visto una sola volta al cinema, lo trovai splendido. Ilfinale è amarissimo proprio come hai scritto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anche a me è piaciuto moltissimo e lei è superba in quel ruolo.
"Mi piace""Mi piace"