Cena con delitto (2019)

Era da tanto che aspettavo un giallo vecchio stile, con le atmosfere degli intrighi di famiglia di Agatha Christie e la precisione da orologio svizzero di Ellery Queen. Ma il film di Johnson va oltre, aggiungendo un tocco di ironia e un gusto decisamente moderno nella scelta dei personaggi e delle situazioni. L’insieme è uno spettacolo godibilissimo, che soddisfa sia i cultori più puristi del giallo classico, sia gli amanti delle contaminazioni tra mistery e commedia, con sfumature di grottesco.

La cena che dà il titolo al film è quella per festeggiare l’ottantacinquesimo compleanno di un famoso scrittore di gialli, che per l’occasione ha riunito nella sua grande casa tutta la famiglia. La mattina dopo, l’uomo viene trovato morto, apparentemente in seguito a suicidio, almeno così conclude la polizia locale. Ma nelle indagini si intromette un famoso detective, che sembra da subito convinto che si tratti di omicidio. L’enigma sarà risolto dopo poco più di due ore di film che scorrono senza mai annoiare, tra continui flashback, interrogatori rivelatori e colpi di scena a catena, letteralmente fino all’ultimo fotogramma.

Johnson confeziona un puzzle perfetto, divertente e intrigante, dove ogni pezzo ci viene fornito quasi fin dall’inizio, ma solo man mano che il film procede se ne trova la giusta collocazione. Poche sono le certezze che restano allo spettatore, e subiscono più di un ribaltamento, prima della fine. E anche quando, a un certo punto, si può forse capire chi è stato, rimane da scoprire in che modo ha agito. I misteri da risolvere sono comunque più di uno, non solo chi ha commesso il delitto, ma anche chi ha ingaggiato il detective e perché. Il geniale investigatore Blanc, infatti, arriverà alla villa, convocato anonimamente da qualcuno, ma lui stesso non sa di chi si tratta e per quale motivo l’abbia assunto.

Un mistero, dunque, che si aggiunge a un altro mistero. E per complicare a dovere l’indagine, i sospetti sono molti all’interno del gruppo familiare, secondo la tradizione dei gialli più prestigiosi. Nella grande villa piena di personaggi eccentrici e singolari, il regista dà spazio ad ogni membro dell’impressionante cast per mettersi in luce in modo stravagante. Johnson si ispira chiaramente e rende omaggio al brillante mix di mistero e umorismo di Assassinio sull’Orient Express  e Assassinio sul Nilo, utilizzando anche in modo perfetto i talenti di un cast stellare.

Jamie Lee Curtis, Toni Collette (spassosissima), Michael Shannon, Don Johnson e Chris Evans in particolare sono i più divertenti tra i parenti insopportabili. E poi c’è Daniel Craig, silenzioso e sornione, nei panni dell’investigatore privato, che osserva tutto da una comoda poltrona, proprio come il gatto che si prepara a scattare per prendere il topo. Dopo un inizio un po’ ingessato, anche lui si lascia andare a una deliziosa caricatura, leggermente sopra le righe. Sopra le righe anche Christopher Plummer, che in questa penultima interpretazione della sua lunga carriera, mostra un talento comico inaspettato.

Il fulcro di tutto sembra essere l’infermiera del morto, che emerge come l’eroina della storia. Interpretata dall’attrice cubana Ana de Armas, che non passa decisamente inosservata, il suo personaggio riserva non poche sorprese, anche grazie a uno spassoso espediente narrativo: la sua fisiologica incapacità di mentire. Ogni bugia pronunciata le provoca infatti il vomito, e questo complicherà non poco le cose, nello svolgimento dell’ingegnosa trama, ma sarà fondamentale per la soluzione. Le differenze di classe tra i vari personaggi hanno spesso un ruolo in questo tipo di storie, soprattutto nei gialli di Agatha Christie, ma qui sono i rapporti familiari a predominare su tutto.

La famiglia è un curioso gruppo di individui, quasi tutti alla disperata ricerca dei soldi del morto, e la precarietà dei legami familiari apparirà evidente all’apertura del testamento.La sceneggiatura super serrata di Johnson pone una nuova domanda ad ogni rivelazione e un nuovo problema ad ogni scoperta. I colpi di scena si accumulano e i dettagli divertenti del primo atto si rivelano improvvisamente di grande importanza nel finale.

L’ambientazione nella grande villa, che scricchiola ad ogni passo, offre spunti meravigliosi, colti sapientemente dalla macchina da presa che indugia sugli innumerevoli orpelli che appesantiscono l’arredamento, e si sbizzarrisce nelle riprese esterne. Tutto contribuisce a rendere questo film un piccolo gioiello. Il cast complesso e ben amalgamato, la sceneggiatura brillante e precisa come un orologio, la preziosità delle scenografie, l’ingegnosità della trama e anche la recitazione sopra le righe, rendono la visione molto piacevole e divertente. Da non perdere.

Se volete un altro parere sul film, lo trovate QUI.

36 pensieri riguardo “Cena con delitto (2019)

  1. wow, grazieeee
    recensione splendida come sempre anche se mi sembra tu abbia saltato uno degli elementi più importanti per il film: la villa! Così bella, con la disposizione delle stanze ottime per lo svolgimento della trama, con i dettagli di arredamento che diventano armi o porte segrete!
    Adoro questo film, lo adorai al cinema e l’ho adorato ora in DVD.

    poi è interessante come noi due abbiamo scelto immagini diverse per l’articolo 🙃

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    1. Non è però un remake di Invito a cena con delitto… Si rifà ai gialli classici della Christie, con un tocco di modernità in più e tanto umorismo. Ma rimane un giallo vero e proprio, con un intreccio molto intelligente e più di un colpo di scena. Te lo consiglio.

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  2. Bella recensione! Come sempre, del rest! 😉 Non penso di aver mai visto questo film, ma penso che proverò a reperirlo nei prossimi giorni… Grazie, buon pomeriggio! 🙂

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