Assassinio sul Nilo (1978)

Il film segna il debutto del versatile Peter Ustinov nei panni di uno dei detective più amati di Agatha Christie, che interpreterà un’altra volta per il cinema, in Delitto sotto il sole, e ben tre volte per la televisione. Poirot è un detective molto particolare e le sue indagini sono sempre fuori dall’ordinario: mentre Miss Marple di solito è occupata a risolvere omicidi in piccoli villaggi inglesi, ordinati e apparentemente molto tranquilli, anzi, quasi noiosi, a Poirot toccano generalmente luoghi più esotici, in questo caso la terra del Nilo. Questo dà l’opportunità di inserire bellissime immagini dell’Egitto e dei suoi angoli più intriganti, che vengono ampiamente utilizzati per creare un’atmosfera affascinante e misteriosa. Tuttavia, il regno dei faraoni fa solo da sfondo alla trama vera e propria.

La ricca ereditiera Linnet Ridgeway, che ha sposato un giovane squattrinato, viene uccisa durante la sua luna di miele in Egitto. I due erano perseguitati da tempo da un’amica di Linnet, a cui aveva rubato il fidanzato per poi sposarlo. Ma Poirot scoprirà che tutti i passeggeri dell’imbarcazione su cui è stato commesso il crimine, avevano motivi per eliminare la vittima, e la maggior parte di loro non ha un alibi. Una trama abbastanza complessa per un giallo intricato e coinvolgente, popolato di numerosi personaggi, singolari e stravaganti, che rendono ancora più complicata e interessante la storia.

Il film è diretto da John Guillermin, che ha realizzato alcuni dei più spettacolari film catastrofici degli anni ’70, come King Kong e L’inferno di cristallo.  Scenario machiavellico, personaggi misteriosi, ambientazione sontuosa e un regista di talento: ci sono quindi tutti gli ingredienti per un film eccezionale, anche grazie a un cast nutrito e molto ricercato. Peter Ustinov è molto a suo agio in questo personaggio, anche se lo interpreta in modo diverso da quanto aveva fatto Finney quattro anni prima: per quanto lui aveva calcato molto la mano sull’aspetto fisico, sottoponendosi a un trucco pesante, Ustinov punta più sul carattere di Poirot, e ne incarna alla perfezione tutte le piccole manie e soprattutto il suo savoir-faire, fatto di accortezza e affabilità, che gli permette di avvicinare i vari personaggi, per indagarne liberamente contraddizioni e debolezze.

Accanto a lui David Niven è una piacevole sorpresa nel ruolo dell’amico di vecchia data, il colonnello Race, che qui incarna il personaggio dell’assistente ingenuo e un po’ tonto di Poirot, anche se appare più intelligente del tradizionale Hastings, che di solito accompagna il detective belga nelle sue indagini. La chimica tra i due attori si nota subito, e deriva probabilmente dal fatto che Ustinov e Niven erano molto amici anche nella vita. È la splendida Lois Chiles a interpretare la vittima, Linnet Ridgeway, decisamente poco diplomatica, con un talento particolare per attirare i nemici, e quindi i guai; questo complicherà non poco il compito di Poirot, aumentando la schiera dei sospetti.

Ma la vera protagonista, che brilla su tutti, è una formidabile Mia Farrow, nei panni di Jacqueline, l’amica tradita e accecata dalla gelosia, che si trasforma in stalker e non riesce a rassegnarsi di essere stata abbandonata. La Farrow dà al personaggio tutte le sue nevrosi, la fragilità e insieme la rabbia di un’amante respinta, che appare una colpevole perfetta. Ma ha un alibi più che solido, dunque costringe Poirot a cercare altrove.

E qui entrano in gioco gli altri personaggi che popolano questa intricata vicenda, interpretati tutti da attori di gran classe: Jane Birkin, è la cameriera francese che scopre il cadavere e che forse conosce l’assassino; Bette Davis, invecchiata malissimo ma sempre molto convincente, è una ladra di gioielli, attratta da una collana della vittima, mentre Maggie Smith è la sua stravagante infermiera, che guarda caso ha motivi di rancore verso la vittima; George Kennedy è il gestore del patrimonio di Linnet, che ha commesso irregolarità e teme di essere scoperto.

E poi ancora Jack Warden, Jon Finch, Olivia Hussey, e soprattutto la veterana Angela Lansbury, a cui è affidata la maggior parte dei momenti comici, o comunque più leggeri: l’attrice realizza una deliziosa macchietta nei panni di Salomè Otterbourne, una scrittrice di romanzi rosa di infimo livello, amante dell’alcool e dei pettegolezzi.

Tutti, per un motivo o per un altro sono sospettabili, ma alcuni moriranno prima della fine, fugando così ogni dubbio sulla loro colpevolezza. Il caso è complicato, ma ci vuole di più per scoraggiare Hercule Poirot. Il film rispecchia l’atmosfera tipica dei primi del secolo scorso, in cui le signore bevevano eleganti tazze di tè e gli uomini si sistemavano in poltrona con un buon bicchiere di brandy. In più sfrutta gli splendidi panorami dell’Egitto come sfondo e ricostruisce con accuratezza gli anni Trenta, sia negli ambienti, sia nei magnifici costumi premiati con l’Oscar.

Una delle più belle storie di Agatha Christie, trasformata per lo schermo in un film elegante e molto ben confezionato, che è emozionante da guardare anche se si conosce già la chiave dell’enigma, perché la complessità dell’indagine di Poirot è comunque accattivante, i personaggi affascinanti e l’atmosfera incantevole. Un classico da rivedere, magari per confrontarlo con la nuova fiammante versione di Branagh.

34 pensieri riguardo “Assassinio sul Nilo (1978)

          1. Per quanto mi riguarda, la prima volta che si è cimentato con la Christie ha rischiato di rovinar tutto, anche se poi alla fine mi è piaciuta la sua trasposizione.
            Temo molto le differenze che ha apportato a questa nuova trasposizione…

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          2. Secondo me, in questi casi, non si dovrebbe fare confronti. Riguardo all’Orient Express, la sua rivisitazione mi è piaciuta, se presa a sé. Un po’ meno, se paragonata con il film di Lumet.

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  1. mi piacerebbe guardarlo, soprattutto per compararlo con il film di Branagh
    “tutte le sue nevrosi, la fragilità e insieme la rabbia”, e vedere come la grandissima Farrow interpreta l’assassina; sapevo che avrebbe reso il personaggio molto più fragile, come base avevo pensato a Carrie

    sapevi che Bette Davis e Maggie Smith nella loro carriera hanno entrambe recitato in almeno un altro film di Poirot?

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